EcoDoppler venoso arti inferiori Umbria

Dott. Gianluigi Rosi : ECODOPPLER VENOSO

Ecocolordoppler venoso arti inferiori Umbria

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Christian Doppler (1803-1853) è stato un professore austriaco di Matematica Elementare e Geometria Pratica presso l’Istituto di Fisica dell’Università di Vienna. Una biografia lo descrive come un genio (O’Connor et al, 1998).
Il professor Doppler ha presentato per la prima volta il suo lavoro, intitolato “Sulla luce colorata delle stelle doppie e di alcune altre stelle del cielo”, a Praga il 25 maggio 1842. Il principio che ha descritto, ora considerato come il principio di Doppler, è stato pubblicato per la prima volta un anno dopo (Doppler, 1843) e mette in relazione la frequenza di una sorgente con la sua velocità relativa a un osservatore. Questo principio inizialmente non è stato accettato, ma nel 1846 Doppler ha pubblicato nuovamente la teoria (citato in O’Connor et al., 1998) considerando, in questa occasione, sia il movimento della sorgente sia il movimento dell’osservatore. Allo stesso tempo ha eseguito esperimenti con il suono utilizzando musicisti su un treno in movimento per illustrare la sua teoria. Sebbene la sua teoria sia stata infine accettata, all’epoca non erano disponibili attrezzature per convalidarla completamente. L’esempio più comune del principio di Doppler è una sirena o un treno in movimento dove la frequenza del suono cambia mentre la sorgente si avvicina . Altre applicazioni includono i radar della polizia per il controllo della velocità!

L’ esame ecoDoppler ci consente di valutare i distretti arteriosi e venosi.
E’ una indagine che per la prima volta ho effettuato nel 1988  e ci consentiva di evidenziare l’arteria e la vena da esplorare valutando la parete, il flusso al suo interno. Tale diagnostica è stata una evoluzione dell’esame Doppler velocitometrico che ci consentiva di ascoltare il flusso delle arterie e delle vene ma non di vedere le caratteristiche del vaso.
L’esame eco-Doppler arterioso  viene utilizzato per lo studio morfologico di segmenti delle arterie dell’arto inferiore.  E’ una indagine non invasiva accurata, come emerge da una meta- analisi di 14 studi riguardanti vari segmenti arteriosi nei confronti con l’angiografia ed ha la potenzialità di sostituire l’angiografia nella determinazione della strategia terapeutica. 
Da un altro studio condotto su 613 pazienti, è emerso che il color Doppler è superiore a quella del duplex scanning (p=0.022), per cui l’aggiunta del colour flow imaging al duplex aumenta la capacità diagnostica nelle arteriopatie dell’asse aorto-iliaco femoro-popliteo6. In particolare l’ecocolorodoppler risulta estremamente affidabile nel controllo dei pazienti portatori di bypass femoro-popliteo, sia in vena che in materiale protesico, in quanto è in grado di valutare lo stato delle anastomosi, del bypass e dei vasi di inflow ed outflow e di evidenziare la presenza di stenosi che possono portare all’occlusione del bypass stesso. Nei pazienti sottoposti a trattamento endovascolare, l’ecocolordoppler risulta ugualmente efficace, anche se non esistono studi che definiscano i parametri velocimetrici ed emodinamici indicativi di restenosi intrastent.
Lo studio ECD del sistema venoso degli arti inferiori si basa sulle rilevazioni morfologiche ed emodinamiche ottenute dall’esame sistematico del distretto profondo e superficiale (21).
Si utilizzano in genere sonde settoriali o lineari con frequenze operative dai 7,5 MHz ai 10 MHz per la relativa superficialità delle strutture da esplorare.
Lo studio delle vene iliache e della vena cava si esegue con sonde da 3,5 a 5 MHz, essendo più profonde.
L’esame deve essere eseguito in maniera comparativa, bilateralmente, in condizioni statiche e dinamiche, in sezioni trasversali e quindi longitudinali con scansioni multiple. È utile valutare in un primo tempo la parte ritenuta sana, mettendo a punto le differenti regolazioni dell’apparecchio, particolarmente il guadagno e la PRF (pulse repetition frequency); una PRF troppo elevata, infatti, può portare a una mancata visualizzazione di un flusso endoluminale essendo normalmente il flusso venoso a bassa velocità; peraltro un PRF troppo basso può determinare un disturbo di fondo elevato soprattutto nelle manovre dinamiche.
La sonda deve essere mossa delicatamente sulla cute evitando di esercitare la pur minima pressione. Il paziente, in ambiente a temperatura costante e in posizione comoda, dovrà essere il più possibile rilassato allo scopo di evitare compressioni sulle vene dovute a contrazioni muscolari.