Prendersi cura delle emorroidi, una tecnica innovativa: l’endosclerosi
ULTIMI ARTICOLI PRENDERSI CURA DELLE EMORROIDI, UNA TECNICA INNOVATIVA: L’ENDOSCLEROSI Trattamenti non invasivi, senza anestesia.
Dott. Rosi Gianluigi email: rosiflebite@libero.it tel. +39 337 640 061
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Oltre il 60% degli italiani sopra i 18 anni soffre di emorroidi. Nuove tecniche chirurgiche consentono di trattare le emorroidi senza ricorrere a interventi invasivi. Ma la prevenzione rimane fondamentale. È importante conoscere da vicino le cause della patologia emorroidaria: tra le più comuni c’è la stitichezza.
Ne parliamo con il dottor Raffaele Colucci, gastroenterologo, che da anni studia la relazione tra le emorroidi e i disturbi gastro-intestinali correlati. Dr. Colucci, cos’è la stitichezza? La stipsi funzionale, o più comunemente stitichezza, è un sintomo che comprende una riduzione della frequenza nella defecazione, ridotta consistenza delle feci e/o un eccessivo sforzo durante l’evacuazione. Colpisce circa il 20-30% della popolazione adulta.
È più frequente tra le donne e tra persone affette da patologie croniche che implicano assunzione di molti farmaci. Altri fattori di rischio sono l’immobilità e l’età avanzata. Quali sono le cause della stitichezza? In primis, l’insufficiente introito di fibre. E’ confermato che nei Paesi Occidentali a dieta povera di fibre, oltre alla stitichezza vi è maggior rischio di cancro del colon e diverticolosi. Altra cause di stitichezza sono l’età avanzata, forte consumo di farmaci (beta-bloccanti, ansiolitici ed antidepressivi). Cause di diversa natura sono i disordini ostruttivi della defecazione, in cui vi è difficoltà ad espellere le feci dal retto: queste patologie, dette “del pavimento pelvico”, hanno origine in disturbi psicologici come l’ansia, la depressione e le psicosi.
Quali sono le terapie per vincere la stitichezza? Occorre seguire alcuni comportamenti fondamentali: non rimandare l’evacuazione quando vi è stimolo e scegliere un posto confortevole, anche se si è al lavoro. Fare esercizio fisico almeno 40 minuti al giorno. La prima colazione deve essere abbondante e vissuta in tranquillità, seduti a tavola. Frutta e verdura, fonti di fibre, vanno consumate in abbondanza. Bere fino a due litri d’acqua al giorno. I lassativi vanno assunti per brevi periodi; sono da preferire i lassativi formanti massa (es.psillium,) agli antranoidi, come la senna, che se usati a lungo possono peggiorare la stitichezza.
Qual’è la correlazione tra la stitichezza e la patologia emorroidaria? Vi è uno stretto rapporto di causa- effetto: le emorroidi, sono normali rigonfiamenti delle vene che circondano la zona dell’ano, che contribuiscono al mantenimento degli stimoli naturali. In condizioni fisiologiche normali, i pacchetti emorroidari sono localizzati al di sopra delle strutture sfinteriali del canale anale.
Una spinta eccessiva durante la defecazione (condizione che si verifica nella stitichezza cronica) porta al dislocamento in basso del plesso emorroidario, in una zona ad alta pressione (sfintere interno ed esterno del canale anale). Ciò determina congestione vascolare, difficoltoso scarico venoso e danno per la mucosa e i capillari con comparsa di dolore, prolasso e sanguinamento.
Un’immediata correzione della stitichezza potrebbe permettere una risalita del plesso emorroidario nella sede fisiologica, con regressione della sintomatologia. La persistenza della stitichezza può determinare un peggioramento progressivo fino al prolasso emorroidario completo irreversibile (quarto grado). Dr. G. Rosi, lei e il dr. Colucci avete messo a punto un nuovo trattamento per la cura chirurgica delle emorroidi in modo efficace e non invasivo. In cosa consiste? L’endosclerosi del tratto emorroidale trae ispirazione da una lunga esperienza nel trattamento della scelrosi delle vene varicose attraverso la tecnica detta Scleromousse, che eseguo personalmente da anni. L’abbiamo adattata alla cura delle emorroidi e denominata Ros-Col. Consiste nell’iniezione nel plesso emorroidario di un piccolo volume (2 ml.) di principio attivo sclerosante.
Questa mousse provoca un’immediata retrazione con successiva risalita del plesso, e quindi la sclerosi dello stesso. L’iniezione viene praticata alla base del plesso in rettoscopia, tramite un endoscopio; è assolutamente indolore e non richiede anestesia. Avviene in regime ambulatoriale: il paziente può tornare il giorno stesso a casa.
Esistono quattro stadi di gravità della patologia: le emorroidi sensibili al trattamento sono di secondo e terzo grado e, in alcuni casi, anche quelle di quarto. La Ros-Col può essere ripetuta in periodi successivi, in numeri e frequenza variabili; di solito effettuiamo sempre un ulteriore trattamento a 40 giorni dal primo. Su oltre 700 persone trattate, il 90% dei casi ha avuto successo, ottenendo spesso la regressione totale della malattia. Tutti i pazienti hanno visto migliorare sensibilmente la propria qualità della vita.
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